L’AMANTE NASCOSTO IN CASA: IL DELITTO OESTERREICH E L’UOMO CHE VIVEVA NELLA SOFFITTA

Negli anni Venti, mentre Los Angeles cresceva tra lusso e modernità, una delle storie di cronaca nera più inquietanti del Novecento si consumava nel silenzio di una casa borghese. Una donna, un amante nascosto in soffitta e un omicidio rimasto irrisolto per anni: il caso di Walburga “Dolly” Oesterreich è ancora oggi uno dei più sconcertanti esempi di doppia vita e follia domestica.

CRONACA NERA

12/13/20252 min read

Un matrimonio agiato, ma senza amore

Walburga Oesterreich, conosciuta da tutti come Dolly, era una donna di origini tedesche, elegante e ben inserita nella società americana. Sposata con Fred Oesterreich, imprenditore benestante, conduceva una vita apparentemente perfetta. Dietro le porte chiuse, però, il matrimonio era freddo, privo di affetto e segnato da tensioni continue.

Negli anni ’10, durante un periodo trascorso a Milwaukee, Dolly conobbe Otto Sanhuber, un giovane operaio di appena 17 anni. Tra i due nacque una relazione segreta che, per l’epoca, rappresentava uno scandalo assoluto: non solo per la differenza d’età, ma anche per la posizione sociale della donna.

L’amante nascosto in soffitta

Per evitare che la relazione venisse scoperta, Dolly prese una decisione estrema: nascondere Otto all’interno della propria casa, facendolo vivere nella soffitta. Il ragazzo accettò una condizione disumana: isolamento totale, silenzio assoluto, nessun contatto con l’esterno.

Otto rimase nascosto per anni, nutrendosi di cibo portato di nascosto e trascorrendo le giornate leggendo, scrivendo e attendendo la notte per incontrare Dolly. Quando la famiglia si trasferì a Los Angeles, l’assurda convivenza segreta continuò senza che nessuno sospettasse nulla.

La soffitta divenne una prigione invisibile: Otto non poteva uscire, non poteva parlare, non poteva farsi vedere. Viveva letteralmente all’interno delle pareti, mentre sotto di lui si svolgeva la vita quotidiana.

L’omicidio che sconvolse la casa

Nel 1922, la situazione degenerò. Fred Oesterreich iniziò a sospettare qualcosa: voci, rumori, comportamenti insoliti. Le discussioni tra marito e moglie divennero sempre più frequenti.

Un giorno, durante un acceso litigio, Dolly gridò. Dalla soffitta, Otto interpretò quelle urla come un segnale di pericolo. Convinto che la donna fosse in pericolo di vita, scese armato, affrontò Fred e gli sparò mortalmente.

Subito dopo, Otto tornò nella soffitta, riprendendo il suo ruolo di “uomo invisibile”.

Un delitto senza colpevole

La polizia trovò il corpo di Fred Oesterreich in casa, ucciso a colpi di arma da fuoco. La scena suggeriva una rapina finita male, ma mancavano prove concrete. Non vennero trovati testimoni, né sospetti credibili.

Dolly si mostrò sconvolta, collaborativa e irreprensibile. Nessuno poteva immaginare che l’assassino fosse ancora nella casa, nascosto sopra le teste degli investigatori.

Il caso rimase irrisolto e, col passare del tempo, venne archiviato.

La verità emerge anni dopo

Solo molti anni più tardi la verità venne alla luce, grazie a confessioni indirette, testimonianze tardive e nuove indagini. Emersero dettagli inquietanti: l’esistenza dell’uomo nella soffitta, la relazione segreta durata quasi un decennio e il ruolo di Dolly come mente e regista di una doppia vita.

Otto Sanhuber venne infine identificato come l’autore materiale dell’omicidio, mentre Dolly fu riconosciuta come figura centrale nella vicenda, accusata di aver manipolato e controllato il giovane amante per anni.

Una storia di ossessione e controllo

Il caso Oesterreich non è solo un omicidio, ma un esempio estremo di dipendenza emotiva, isolamento forzato e controllo psicologico. Otto, da adolescente, fu progressivamente privato di una vita normale, trasformato in una presenza nascosta, funzionale ai bisogni della donna.

Per questo motivo, la storia è spesso analizzata non solo come cronaca nera, ma anche come caso di manipolazione mentale e dinamiche tossiche di potere.

Perché questo caso è ancora ricordato

A distanza di quasi un secolo, la vicenda di Dolly Oesterreich continua a colpire l’immaginario collettivo. È stata raccontata in libri, documentari e podcast true crime, diventando uno dei casi più inquietanti della storia americana.

La sua forza narrativa sta nell’assurdità dei fatti: un uomo che vive per anni nascosto in una soffitta, un omicidio commesso sotto lo stesso tetto e una verità rimasta sepolta per decenni.

È la dimostrazione di come, a volte, gli orrori più grandi non avvengano in luoghi oscuri o lontani, ma dentro case rispettabili, dietro facciate apparentemente normali.